Secondo Amy Lo di UBS, i ricchi del Medio Oriente stanno mostrando interesse per la creazione di family office a Hong Kong, nel contesto degli sforzi del governo per attirare più investitori e ricchezze nella città.
A febbraio, il capo dell’esecutivo di Hong Kong John Lee ha effettuato una visita di una settimana in Medio Oriente per rafforzare i legami, insieme a una delegazione di banche locali che comprendeva Amy Lo, co-responsabile di UBS per l’area APAC.
“Dal mio viaggio in Medio Oriente a febbraio, alcuni investitori che ho incontrato hanno mostrato interesse a creare i loro family office qui in Asia, in particolare a Hong Kong, perché attratti dalle opportunità della Greater Bay Area“, ha dichiarato Lo in un’intervista.
Lo ha incontrato anche molti clienti di UBS provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Thailandia e Cina continentale che si sono recati a Hong Kong per partecipare al summit Wealth for Good.
La banca si è rivolta ai clienti per far loro conoscere le nuove misure locali, tra cui il rinnovato programma di migrazione basato sugli investimenti, gli incentivi fiscali ed i nuovi caveau in costruzione per la conservazione delle opere d’arte.
“UBS ha contattato diversi clienti per presentare le nuove politiche e discutere di cosa significhi per loro, di come possano trarne vantaggio e aiutarle a preservare la ricchezza e l’eredità“, ha dichiarato Lo, sottolineando come argomenti chiave gli investimenti, l’arte e la filantropia.
Oltre alle nuove misure, il Segretario alle Finanze Paul Chan ha anche annunciato che il governo stanzierà 100 milioni di HK$ (12,8 milioni di dollari) per promuovere i family office durante il suo discorso di bilancio di febbraio.
Questo fa parte delle ambizioni più ampie di attirare altri 200 uffici monofamiliari a Hong Kong entro il 2025.
“Siamo fiduciosi che queste iniziative daranno una forma positiva allo sviluppo di Hong Kong come centro internazionale per i family office“, ha aggiunto Lo.