Web3 UAE

Il termine “Web3” ha iniziato a risonare forte e chiaro negli orecchi di professionisti del settore bancario così come dei neo-imprenditori della nuova era digitale. 

Una volta relegato agli angoli dei laboratori di innovazione, oggi la sua presenza è tangibile dai laboratori della Silicon Valley alle centrali finanziarie come Abu Dhabi e Dubai.

Una panoramica sul Web3

La terza incarnazione dell’Internet, spesso chiamata Web3, differisce radicalmente dalla sua precedente versione, il Web2. Mentre quest’ultimo si basava su una struttura centralizzata, gestendo funzioni fondamentali come la ricerca online e i social media, Web3 punta verso una visione decentralizzata del web.

Crescita Tecnologica negli Emirati Arabi Uniti

Gli ultimi anni hanno visto un’esplosione nella dimensione e nella portata del settore Web3 negli UAE. Con più di 1.000 entità attive in questo ambito all’inizio del 2023, la regione è chiaramente sulla mappa digitale globale.

Il potenziale di crescita è impressionante, con previsioni che indicano il settore Web3 come un pilastro chiave dell’economia digitale dell’UAE, potenzialmente costituendo quasi un quinto del PIL nazionale nel prossimo decennio. Questa spinta all’avanguardia non sarebbe stata possibile senza l’apporto di capitali significativi sia da parte di entità private che dalle iniziative governative. 

Abu Dhabi, ad esempio, ha stanziato ben 2 miliardi di dollari per l’Hub 71+ Digital Assets, sottolineando l’importanza attribuita al settore Web3 e alla tecnologia blockchain.

Investire nel Web3

E allora, cosa dovrebbe avere in mente un investitore prima di avventurarsi nel mondo Web3, specialmente negli UAE?

Regolamentazione dei Servizi Finanziari

Prima di gettarsi nell’ecosistema Web3, è cruciale comprendere il contesto normativo, in particolare se l’attività progettata rientra sotto la tutela dei servizi finanziari.

Gli UAE presentano una struttura biforcata in termini di giurisdizione finanziaria:

Giurisdizione Onshore: Questa regione comprende i sette emirati degli UAE, inclusi i territori delle free zone, ma omettendole due aree finanziarie. 

L’autorità normativa principale in questo spazio onshore è divisa tra la Central Bank of the UAE (CBUAE) e la Securities and Commodities Authority (SCA). 

Aggiungendo un ulteriore strato di complessità, a partire dal febbraio 2022, la Virtual Asset Regulatory Authority (VARA) ha assunto un ruolo di vigilanza sulle attività degli asset virtuali specificatamente nell’emirato di Dubai, ad esclusione del Dubai International Financial Centre (DIFC).

Giurisdizione Offshore degli UAE: Questa categoria riguarda principalmente le due free zone finanziarie degli UAE, ovvero  DIFC e Abu Dhabi Global Market (ADGM). 

Mentre il DIFC è sotto l’egida della Dubai Financial Services Authority (DFSA), l’ADGM è regolamentato dalla Financial Services Regulatory Authority (FSRA).

Un punto di rilievo è che, indipendentemente dall’autorità di regolamentazione – che si tratti di CBUAE, SCA, VARA, DFSA o FSRA – ci sono standard rigorosi da rispettare, che spaziano dalla prevenzione del riciclaggio di denaro, alla tutela dei consumatori e alle migliori pratiche di governance aziendale.

Gli UAE, insieme alle loro enclave finanziarie, hanno anche specifiche normative relative agli amministratori ed alle figure chiave di una società e alla loro localizzazione. 

Qualsiasi cambio di controllo in un’entità regolamentata, come una fusione o un’acquisizione, richiede l’esplicita approvazione dell’ente regolatore pertinente.

In sintesi, navigare nel dominio Web3 negli UAE richiede una comprensione approfondita del panorama normativo, assicurando che ogni passo intrapreso sia conforme alle leggi e ai regolamenti vigenti.

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Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.