Apple tasse arretrate UE

In una situazione che tiene in sospeso gli ambienti finanziari europei, l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea è pronto a esprimere il suo parere su una causa di grande rilevanza che coinvolge Apple e la Commissione Europea. Al centro del dibattito, c’è la questione se Apple debba pagare più di 13 miliardi di euro di tasse arretrate all’Irlanda, in seguito a una decisione della Commissione Europea che ha individuato nel 2016 degli aiuti di stato illegali sotto forma di vantaggi fiscali.

La disputa nasce dalla conclusione della Commissione UE che, a seguito di un’indagine iniziata nel 2014, ha stabilito che l’Irlanda ha concesso a Apple benefici fiscali indebiti, in violazione delle regole sugli aiuti di stato dell’UE. Secondo la Commissione, le decisioni fiscali emesse dall’Irlanda a favore di Apple nel 1991 e nel 2007 hanno ridotto notevolmente e in modo artificiale le tasse pagate dal produttore dell’iPhone nel paese fin dagli anni ’90, in modo non corrispondente alla realtà economica.

Questo ha permesso ad Apple di pagare un’imposta effettiva dell’1% sui suoi profitti europei nel 2003, che è scesa allo 0,005% nel 2014. La Commissione ha rilevato che Apple registrava quasi tutti i profitti di vendita su due società incorporate in Irlanda, che esistevano solo sulla carta, consentendo ad Apple di evitare la tassazione su quasi tutti i profitti generati dalle vendite dei suoi prodotti nel mercato unico dell’UE.

La decisione della Commissione è stata contestata sia dall’Irlanda sia da Apple, con quest’ultima che ha sostenuto di aver pagato le tasse sui profitti in questione negli Stati Uniti. Tuttavia, la questione rimane controversa, poiché il Governo irlandese ha visto la necessità di difendere la propria reputazione in materia fiscale per proteggere gli investimenti esteri diretti.

Il Ministro delle Finanze irlandese, Michael McGrath, ha recentemente dichiarato che l’opinione dell’Avvocato Generale sarà “significativa”, ma ha aggiunto che non rappresenta il passo finale del processo (anche se in genere i Giudici tengono conto e si allineano alle conclusione dell’Avvocato Generale). Nel frattempo, i 13,1 miliardi di euro sono stati accantonati in un fondo di garanzia in attesa del risultato del caso, con grandi implicazioni non solo per Apple e l’Irlanda, ma per l’intera architettura fiscale europea e la sovranità degli stati membri nell’ambito fiscale.

La decisione finale, attesa per il prossimo anno, avrà un impatto significativo su come gli stati membri concedono agevolazioni fiscali a grandi aziende, potenzialmente ridefinendo il panorama fiscale per le multinazionali in Europa.

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.