UK golden visa

UK: secondo una ricerca della società  Astons, il Golden Visa del Regno Unito dovrebbe aumentare la sua attrattività quest’anno.

Se le stime sono corrette, questo vedrebbe un’inversione della tendenza attuale, dato che il numero di domande è diminuito significativamente dal 2018.

Secondo Astons, il referendum sulla Brexit ha aumentato la domanda di Golden Visa. 

Le domande totali sono aumentate del 61,3% nel 2017 rispetto all’anno precedente, e gli investimenti sono quasi raddoppiati fino a 700 milioni di sterline (960 milioni di dollari, 792 milioni di euro), dai 434 milioni del 2016.

Ma l’impennata è rallentata nel 2018, con un aumento del 7,4% delle domande che ha portato all’emissione di 376 visti di questo tipo e 752 milioni di sterline di valore totale degli investimenti.

Da allora, la domanda è stata “in caduta libera”, sottolinea Astons.

Le cifre mostrano che il 2019 ha visto un calo del 4,3%, e un impressionante 54,4% nei primi tre trimestri del 2020, causato certamente dall’impatto della pandemia di covid-19.

Si ritiene che le statistiche per l’intero 2020 registreranno probabilmente un calo del 34%.

Astons, tuttavia, stima che la tendenza si “ammorbidirà”, dato che il Q3 2020 ha visto 96 visti rilasciati a richiedenti principali, con un valore di investimento di 192 milioni di sterline.

Questo ha portato ad un aumento trimestrale del 317,4%, con i visti rilasciati a persone a carico che sono aumentati del 330%.

La società specializzata in immigrazione prevede un calo per il quarto trimestre del 2020, ma ritiene che ci sia un “rialzo per il 2021”, con un aumento previsto dell’8,4% delle domande annuali e un valore di investimento di 517 milioni di sterline.

Arthur Sarkisian, amministratore delegato di Astons, ha dichiarato: “C’è stato un calo piuttosto drastico nella domanda di visti Tier 1 del Regno Unito negli ultimi anni e questa è una tendenza che è continuata nell’ultimo anno, senza dubbio intensificata dalle restrizioni causate dalla pandemia.

“Tuttavia, i primi segni mostrano che ci potrebbe essere un’inversione di fortuna in costruzione, con le domande che raggiungono livelli molto robusti nel terzo trimestre del 2020.

“La Brexit rimane certamente un problema, e la stragrande maggioranza delle richieste relative al Regno Unito che stiamo attualmente ricevendo riguardano l’uscita dal Regno Unito, non l’ingresso.

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Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.