banche offshore iran

La Banca Centrale dell’Iran (CBI) ha approvato la creazione di banche offshore nelle free zone del paese, secondo quanto dichiarato dal Segretario del Consiglio Supremo delle Zone Economiche Libere e Speciali Saeed Mohammad, mentre la prima di queste sarà già attiva a breve. 

“È stato formato un consorzio di società straniere e l’elenco degli azionisti è stato presentato alla CBI”, ha dichiarato. Ha poi aggiunto che le banche offshore iraniane potranno offrire obbligazioni e garanzie in valuta estera.

La mossa è interessante perché in parte copia la strategia degli Stati Uniti e del Regno Unito di utilizzare le banche offshore, con entrambi i Paesi che hanno importanti territori bancari offshore. 

Le banche offshore possono consentire un certo grado di segretezza dei beneficiari e possono essere utilizzate legittimamente per creare strutture finanziarie a bassa tassazione quando si investe all’estero. 

L’implicazione per l’Iran è che gli investitori stranieri nelle free zone saranno soggetti ad aliquote fiscali più basse. L’aliquota dell’imposta sul reddito delle società (CIT) iraniana è del 25%, mentre l’IVA sui beni e servizi importati è del 5%. 

L’ubicazione in una zona di libero scambio di solito riduce l’IVA a zero (a meno che i beni non entrino successivamente nel territorio iraniano) e riduce la CIT a zero o a una base minima per un determinato numero di anni – in genere da 3 a 10 anni.

I vantaggi per gli investitori stranieri sono la possibilità di introdurre componenti, senza esposizione all’IVA, per consolidarli con componenti iraniani e completare un prodotto finito a costi inferiori. I salari dei lavoratori qualificati iraniani sono di circa 240-400 dollari al mese, più bassi di quelli della Cina o della Russia.

Una volta completati, i prodotti possono essere venduti sul mercato interno iraniano (a quel punto viene riscossa l’IVA al 5%) o esportati, a quel punto l’IVA pagata sui prodotti di origine iraniana può essere recuperata.

Le banche offshore nelle free zone potranno scambiare valute estere ed eventualmente accordare prestiti in base al valore dei beni detenuti all’interno della zona.

Il Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC) dell’Iran è un importante canale commerciale tra Oriente e Occidente e l’emergere di FTZ iraniane e l’idea delle banche offshore si inserisce nello sviluppo di questo transito e del commercio di servizi.

Il piano iraniano ha implicazioni regionali, in quanto gli incentivi fiscali dovrebbero spingere gli investimenti verso le zone di libero scambio iraniane, in particolare dai principali partner commerciali come Azerbaigian, Turchia, Russia, Emirati Arabi Uniti, India e Cina.

Consentirà all’Iran di accedere alla valuta estera tanto necessaria (il Paese è sottoposto a sanzioni e tagliato fuori dalla rete di pagamenti SWIFT) e probabilmente accelererà i regolamenti dei pagamenti in valute regionali diverse dal dollaro.

Tratto e tradotto da : https://www.silkroadbriefing.com/

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.