Amazon

Amazon non dovrebbe pagare 250 milioni di euro di imposte arretrate al Lussemburgo, come ordinato dalle autorità di controllo della concorrenza dell’UE. 

E’ quanto ha dichiarato giovedì un consulente della Corte di Giustizia, citando errori nella valutazione dell’autorità di regolamentazione dell’UE. 

Nella sua decisione del 2017, la Commissione europea ha affermato che Amazon non ha pagato tasse su quasi tre quarti dei suoi profitti derivanti dalle operazioni nell’UE a causa di un accordo fiscale con il Lussemburgo che le permetteva di convogliare i profitti in una holding esente da imposte.

L’autorità di vigilanza antitrust dell’UE ha quindi equiparato l’accordo fiscale a un aiuto di Stato illegale. 

Tuttavia, nel 2021 il tribunale di primo grado ha annullato la decisione dell’UE, infliggendo un duro colpo al giro di vite alla lotta agli accordi preferenziali.

La Commissione ha commesso un errore nel decidere che il Lussemburgo ha concesso ad Amazon un aiuto di Stato non autorizzato sotto forma di vantaggi fiscali“, ha dichiarato l’avvocato generale Julie Kokott della Corte di giustizia dell’UE (CGUE) in un parere non vincolante.

Il sistema di riferimento su cui si è basata la Commissione per verificare l’esistenza di un vantaggio selettivo, ossia le linee guida dell’OCSE sui prezzi di trasferimento piuttosto che la legge lussemburghese, era errato“.

Kokott ha affermato che la sentenza del Tribunale che annulla la decisione dell’UE dovrebbe essere confermata. 

La CGUE, che normalmente segue tali raccomandazioni in quattro casi su cinque, si pronuncerà nei prossimi mesi. 

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.