tassazione internazionale

Gli esperti intervenuti all’annuale Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite sulla Cooperazione Internazionale in materia Fiscale hanno concluso che la comunità internazionale deve fare di più per affrontare il fenomeno dell’erosione fiscale e del profit shifting verso le nazioni offshore.

Tra gli altri argomenti urgenti, gli specialisti di politica fiscale e gli alti funzionari governativi hanno anche discusso nuove proposte per attuare un’imposta minima globale sulle società.

L’oratore principale Annet Wanyana Oguttu, professore di diritto tributario presso l’Università di Pretoria, Sudafrica, ha discusso sulle opzioni per tassare gli individui più ricchi, incentrando il discorso non sulla tassazione dei patrimoni bensì sui redditi.

Nel primo panel della giornata, sul tema “Tassazione e disuguaglianza”, i relatori e altri esperti hanno richiamato l’attenzione sulle discussioni attualmente in corso nel G20 e in altri forum internazionali sulle misure per aiutare i paesi in via di sviluppo a sfuggire alla pressione di attuare esenzioni o incentivi fiscali. 

Il rappresentante del governo statunitense alla riunione ha ricordato che gli Stati Uniti hanno recentemente condiviso una proposta sull’istituzione di una imposta minima globale per le imprese. 

Imposta che aiuterebbe sia le economie sviluppate che quelle in via di sviluppo ad aumentare le loro entrate fiscali e a creare un campo di gioco più equo per tutti gli attori.

Appoggiando questa proposta, Pascal Saint-Amans, direttore del Centro per la politica fiscale presso l’OCSE, si è anche unito ad altri oratori nel chiedere un maggiore sviluppo delle capacità di controllo, notando che oltre 1 miliardo di dollari è stato generato attraverso il programma “Ispettori fiscali senza frontiere”.

Durante un secondo panel su “Tassazione e ambiente”, i partecipanti hanno condiviso le loro esperienze nazionali con le misure economiche attuate per combattere il cambiamento climatico e invertire il degrado ambientale, comprese le riforme fiscali incentrate su inquinanti ed emissioni. 

Gli oratori hanno considerato il ruolo dei diversi strumenti finanziari che possono sostenere o ostacolare gli sforzi di mitigazione del cambiamento climatico, come il carbon pricing e i sussidi ai combustibili fossili, così come il ruolo delle politiche fiscali verdi nei piani di recupero post-COVID-19. 

Alcuni oratori hanno anche lanciato l’allarme sulle sfide poste dal Covid-19, compresi gli sforzi ambientali ridimensionati mentre i paesi sono alle prese con le conseguenze economiche della pandemia.

Il terzo panel si è concentrato sul tema “Tassazione e finanziamento dei sistemi sanitari”. 

I relatori hanno notato che la pandemia di COVID-19 ha esposto la vulnerabilità delle capacità nazionali e locali in tutti i paesi, specialmente nei paesi meno sviluppati e in altri in situazioni speciali, e ha intensificato notevolmente la pressione sulle finanze pubbliche. 

Tra le altre cose, hanno discusso i meriti di tasse ben progettate per promuovere stili di vita sani – come quelle imposte su alcol, tabacco e bevande zuccherate o dolcificate artificialmente – e hanno discusso una serie di altre risposte di politica fiscale relative alla salute, comprese le concessioni fiscali per gli operatori sanitari.

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.

Un pensiero su “Tassazione Internazionale: si discute del post-pandemia.”

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