digital tax

Il ministro delle Finanze francese vuole portare la battaglia per la digital tax a livello europeo, dal momento che Paesi come l’India e gli Stati Uniti hanno bloccato l’accordo.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) rappresenta una spinta globale per la riforma della digital tax sui giganti tecnologici. 

Tuttavia, la riforma fiscale denominata Primo Pilastro ha incontrato numerosi ostacoli nella sua attuazione.

Secondo un articolo di Bloomberg, il ministro delle Finanze francese Le Maire sostiene che Stati Uniti, Arabia Saudita e India hanno bloccato l’accordo fiscale proposto dall’OCSE; per questo il ministro delle Finanze vuole chiedere un intervento a livello UE.

Chiederemo di sbloccare la situazione sul Primo Pilastro, ma le possibilità di successo sono scarse“, ha dichiarato lunedì Le Maire. La volontà è quella di istituire una tassa digitale a livello europeo.

Le discussioni su alla digital tax sono in corso, in una forma o nell’altra, dal 2018. 

La Francia vorrebbe tassare maggiormente Google, Apple, Facebook e Amazon e chiudere le scappatoie utilizzate dalle multinazionali, ma alla fine la proposta è stata rimandata e bloccata durante i negoziati commerciali con gli Stati Uniti nel 2020.

L’OCSE ha poi annunciato una nuova iniziativa fiscale sostenuta da 137 governi. L’accordo internazionale è stato sottoposto a una serie di critiche e alla fine è stato a sua volta bloccato, come ha sottolineato il ministro delle Finanze francese.

Non è chiaro se l’UE agirà in base alle richieste della Francia, anche se sembra desiderosa di regolamentare le big tech in ogni modo possibile. 

La Francia potrebbe anche risvegliare la propria iniziativa fiscale digitale, rinviata nel 2020 a favore dell’accordo OCSE, tassando i giganti tecnologici di propria iniziativa.

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.