Regole Fiscali UE

L’Inefficacia delle nuove regole fiscali dell’UE contro l’elusione fiscale delle multinazionali

Nel tentativo di contrastare le pratiche aggressive di pianificazione fiscale adottate dalle multinazionali, l’Unione Europea e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) hanno introdotto nuove normative. 

Queste norme mirano a ridurre la base imponibile erosa e lo spostamento degli utili (BEPS), fenomeni attraverso cui le aziende spostano i profitti verso giurisdizioni a bassa o nulla imposizione fiscale, evitando di pagare tasse dove effettivamente generano valore. 

Emergono tuttavia dubbi significativi sulla loro effettività.

L’OCSE ha rilasciato nuovi dati che evidenziano la persistenza dei rischi di BEPS e la necessità di una rapida implementazione della soluzione a due pilastri per garantire che le grandi imprese multinazionali paghino una quota equa di tasse ovunque generano i loro profitti. 

I dati mostrano una discrepanza marcata nei ricavi per dipendente nelle giurisdizioni con un tasso di imposta sul reddito delle società (CIT) pari a zero rispetto a quelle con un CIT superiore a zero, segnalando potenziali aree di elusione fiscale.

Al centro della riforma internazionale vi sono i due pilastri proposti dall’OCSE: il primo cambia il luogo in cui le grandi aziende pagano le tasse, spostando l’imposizione fiscale verso i paesi in cui hanno clienti piuttosto che dove sono fisicamente presenti con sedi e operazioni. 

Il secondo pilastro introduce una tassa minima globale del 15%, volto ad aumentare le tasse sulle aziende posizionate in giurisdizioni a bassa imposizione fiscale. Nonostante queste misure, la loro implementazione affronta ritardi e disaccordi tra i paesi membri, mettendo in discussione la loro efficacia a livello globale.

Inoltre, le normative dell’UE richiedono che le multinazionali con un fatturato annuo di almeno 750 milioni di euro inizino a pagare la tassa minima del 15% a partire dal 2024. 

Tuttavia, l’adozione di queste norme nei diversi paesi membri dell’UE presenta sfide significative, con alcuni paesi che incontrano difficoltà nel rispettare i tempi previsti per l’implementazione.

Il quadro normativo internazionale si complica ulteriormente a causa della mancata adesione degli Stati Uniti all’accordo globale sulla tassa minima. 

Sebbene l’amministrazione Biden sostenga l’accordo, il Congresso statunitense ha scelto di non implementare le modifiche proposte, lasciando una significativa incertezza sul futuro dell’iniziativa fiscale globale.

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.