L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha delineato lo scorso anno la prima grande riscrittura di una generazione di regole internazionali per la tassazione delle imprese trans-frontaliere, come Google, Apple e Facebook.
Con l’obiettivo di raggiungere un accordo entro la metà dell’anno tra i quasi 140 paesi coinvolti, l’organizzazione con sede a Parigi ha chiesto ad aziende come Netflix e Amazon un feedback sui due pilastri portanti dei progetti di legge.
Il primo pilastro si concentra sul trasferimento di maggiori diritti di tassazione ai governi dove i clienti finali risiedono, per tener conto della natura sempre più digitale del business trans-frontaliero. Il secondo si concentra su un’aliquota fiscale minima globale per scoraggiare una corsa al ribasso tra i governi.
“Non siamo certo contrari all’introduzione di nuovi diritti di tassazione, ma siamo molto preoccupati per il fatto che i progetti per il primo e il secondo pilastro, così come sono attualmente redatti, rimangono eccessivamente complessi”, ha dichiarato Lisa Wadlin, responsabile delle imposte di Netflix.
Il direttore delle imposte di Amazon, Simon Graddon, ha dichiarato che, sebbene il gruppo abbia sostenuto l’aumento dei diritti fiscali per i paesi in cui si trovano i clienti, in pratica non è stato così semplice attuare le procedure perché i dati di localizzazione degli utenti non sono sempre facilmente disponibili.
Il responsabile delle imposte dell’OCSE Pascal Saint Amans ha riconosciuto che i piani, così come sono attualmente, devono essere semplificati e assicurato che il suo team ci lavorerà nelle prossime settimane.
Le grandi aziende di internet hanno spinto le regole fiscali esistenti al limite, poiché possono registrare profitti e registrare beni come marchi e brevetti in paesi a bassa imposizione come l’Irlanda, indipendentemente da dove si trovino i loro clienti.
La spinta per un set di regole globale richiede ora particolare urgenza, poiché i paesi adottano unilateralmente piani per una tassazione digitale creando così vuoti e conflitti normativi.
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