vivere e lavorare dai caraibi

Vorresti vivere e lavorare dai Caraibi? Continua a leggere.

Covid-19 e lockdown hanno definitivamente sdoganato lo smart working (in italiano: telelavoro) promuovendo di fatto tutte le attività prettamente online a “lavoro vero” e non più a “semplice passatempo” come spesso venivano marchiate fino ad un anno fa.

Oggi lavorare da casa non è più una scelta, è una necessità.

Ma cosa è “casa”, anzi “dove è casa”? Fino a ieri “casa” era necessariamente un luogo non troppo lontano dalla nostra sede di lavoro, nessuno viveva a Milano e lavorava a New York.

Oggi invece è possibile adempiere ai propri doveri lavorativi da ovunque o quasi nel mondo, ecco quindi che il fenomeno del “nomade digitale” si sta diffondendo sempre più rapidamente.

Proprio per intercettare questi nuovi lavoratori digitali, alcune nazioni si stanno muovendo per fornire servizi e possibilità di delocalizzazione ai cittadini di tutto il mondo.

Bermuda e Barbados hanno lanciato ad inizio mese i loro programmi di residenza temporanea rivolti agli smart workers di tutto il mondo.

Questi programmi consentono di acquisire il permesso per vivere e lavorare nelle rispettive nazioni pagando zero tasse locali.

Tutto bello ma freniamo gli entusiasmi.

Per te, italiano residente in Italia il fatto di acquisire un permesso temporaneo di residenza a Barbados piuttosto che Bermuda non vuol dire nulla e non serve a nulla; salvo poter testare con mano cosa significhi vivere e lavorare dai Caraibi. A livello fiscale la tua vita non cambierà. Vediamo perchè.

  1. Se sei un professionista a partita iva e continui a fatturare ai tuoi clienti con la tua ditta italiana, mi sembra ovvio che le tasse continuerai a pagarle nel Bel Paese.
  2. Se sei titolare di una SRL vale quanto sopra.
  3. Questi permessi sono definiti “temporanei” e non hanno rilevanza fiscale. Puoi vivere a Barbados, ma rimani fiscalmente residente in Italia.
  4. Non sono definitivi, hanno durata annuale. Per l’Agenzia delle Entrate un trasferimento di residenza di un anno è assolutamente ininfluente ai fini fiscali.
  5. Sempre ai fini fiscali, per l’Agenzia delle Entrate italiana se ti trasferisci in un Paese a Fiscalità privilegiata si attiva l’inversione dell’onere della prova. Ossia sta a te, contribuente, dimostrare che il tuo trasferimento è reale e sopratutto definitivo.

In poche parole questi due programmi ti danno un ottima opportunità per poter provare la vita del nomade digitale, ma per l’Italia rimarrai comunque tassabile.

Staccare la spina, lavorare in smart working dai Caraibi, Dubai. Hong Kong o dove preferisci è possibile ma è un processo che va costruito legando insieme vari tasselli per rendere realmente il tuo trasferimento inattaccabile e la tua vita tax free.

Vuoi provare per un anno la vita ai Caraibi? Questi sono i link ai due programmi:

Barbados Welcome Stamp

Work from Bermuda certificate

Ricorda però: l’anno che passerai ai Caraibi non influirà sulla tua situazione fiscale italiana. E’ molto importante, non scherzare su questo e non prendere alla leggera quanto ti ho detto. Le brutte sorprese ( verifiche fiscali ) arrivano quando meno te l’aspetti.

Se sei interessato ai programmi di residenza e cittadinanza economica ( tax free ) ti consiglio di leggere questi articoli di sicuro interesse.

Vuoi contattarmi per avere maggiori informazioni e per valutare insieme le opportunità per vivere e lavorare tax free dai Caraibi? Lascia la tua email qui ( riceverai anche un prezioso omaggio).

A presto e buon business!

Andy Fratton

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.