Nel 2010, la rivista Forbes ha inserito nella sua lista annuale dei super-ricchi 403 miliardari negli Stati Uniti.
Quest’anno sono saliti a 735, con un aumento di quattro quinti.
Nel frattempo il numero di ispettori impiegati dall’Internal Revenue Service per verificare le dichiarazioni dei redditi complesse, ossia quelle presentate dagli ultra ricchi e dalle aziende, è diminuito di quasi la metà nello stesso periodo, scendendo a circa 2.600 unità.
Nel gioco del gatto e del topo della compliance fiscale statunitense, i topi stanno avendo la meglio.
La strategia del “disboscamento dell’IRS” perseguita dai repubblicani al Congresso per oltre un decennio ha avuto effetti su due fronti: il più evidente, sul servizio clienti dell’agenzia, che tutti sappiamo essere lento e spaventoso, ma anche sulla sua capacità di investigare e condurre verifiche fiscali complesse.
La situazione dovrebbe migliorare grazie allo stanziamento di nuovi fondi per l’IRS, per un totale di 80 miliardi di dollari nel prossimo decennio, grazie all’Inflation Reduction Act firmato dal presidente Joe Biden lo scorso anno.
Le risorse saranno concentrate per assumere i contabili, gli avvocati, gli ingegneri, gli economisti e gli analisti necessari per seguire (e perseguire) gli individui ad alto reddito e ad alto patrimonio, le partnership complesse e le grandi società che non pagano le tasse dovute imposte.
Nel 2019, l’IRS ha dichiarato che solo lo 0,7% dei contribuenti che guadagnano più di un milione di dollari sono stati sottoposti a verifiche fiscali.
Non c’è abbastanza personale con l’adeguato livello di competenza richiesto per andare a lottare e contrastare consulenti e avvocati del settore privato che i ricchi inevitabilmente mettono in campo quando vengono sfidati.
Il numero crescente di società di persone, utilizzate da piccoli e meno piccoli imprenditori e investitori per evitare la doppia imposizione associata alle società tradizionali, è un settore in cui il fisco è rimasto molto indietro.
Il defunding dell’IRS è sempre stato un modo per frenare le investigazioni fiscali del governo in modo furtivo, ed è per questo che i repubblicani sembrano intenzionati a continuare a cercare di tagliare i fondi dell’agenzia.
La revoca della maggior parte dei finanziamenti aggiuntivi fa parte di un elenco di richieste avanzate dalla Camera dei Rappresentanti a guida repubblicana nei colloqui per l’innalzamento del tetto del debito federale. E ci sarà sempre da contrattare sul resto del bilancio dell’IRS, dove gli aumenti annuali potrebbero essere tenuti al di sotto del tasso di inflazione, come minimo.
Ma è più probabile che questo limiti i miglioramenti del servizio clienti per tutti piuttosto che dissuadere la direzione dell’IRS dal prendere di mira l’evasione fiscale.
L’agenzia afferma che i tassi di verifica sono “scesi a livelli che erodono la compliance volontaria”, il che è un modo gentile per dire che i contribuenti facoltosi e i loro commercialisti hanno giocato d’anticipo, perché sanno di avere poche possibilità di essere scoperti.
[…] è previsto un potenziamento nella capacità dell’agenzia di rilevare e affrontare l’evasione fiscale, potenzialmente portando ad un aumento delle entrate […]