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L’Ungheria rimane contraria all’istituzione di una imposta minima globale sulle società, lo ha dichiarato venerdì alla radio pubblica il Primo Ministro Viktor Orban, citando la preoccupazione per i posti di lavoro nel Paese dell’Europa centrale, che ha sfruttato il suo regime fiscale basso per attrarre investimenti.

L’imposta minima è il secondo di un accordo su due pilastri raggiunto l’anno scorso tra quasi 140 Paesi per riscrivere le regole della tassazione trans-frontaliera in modo da tenere maggiormente conto del modo in cui le grandi aziende digitali possono registrare i profitti in Paesi a bassa tassazione.

L’Ungheria ha sfruttato la sua aliquota fiscale del 9% e i generosi sussidi governativi per attrarre importanti investimenti da parte di case automobilistiche tedesche e produttori asiatici di batterie per sostenere la sua economia basata sulle esportazioni.

“Si tratta di un’imposizione fiscale che uccide i posti di lavoro e che, se attuata con l’approvazione dell’Ungheria, cancellerebbe decine di migliaia di posti di lavoro”, ha dichiarato Orban. “La questione fiscale non è globale, ma rientra nella giurisdizione nazionale”.

L’Ungheria ha sostenuto che l’approvazione del piano potrebbe danneggiare l’economia europea, ma alcuni funzionari europei hanno suggerito che Budapest stia usando la sua opposizione come merce di scambio per ottenere l’accesso a miliardi di fondi di recupero bloccati dall’UE.

La Commissione europea ha approvato mercoledì il piano di risanamento post-pandemia dell’Ungheria, ma ha dichiarato che il Paese non riceverà alcun pagamento – per un valore complessivo di 5,8 miliardi di euro – fino a quando non attuerà le riforme volte a rafforzare l’indipendenza del sistema giudiziario e a contrastare la corruzione.

Orban ha dichiarato che l’economia ungherese, duramente colpita dalla guerra nella vicina Ucraina, potrebbe crescere dell’1,5% l’anno prossimo, aggiungendo che il suo governo nazionalista continuerà ad impegnarsi per proteggere le famiglie dall’impennata dei costi energetici nel 2023.

Orban ha infine ribadito che l’Ungheria si oppone a prestiti congiunti dell’UE per aiutare l’Ucraina, ma ha chiarito che Budapest fornirà finanziamenti su base bilaterale.

Fonte: reuters.com

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.