imprese a rischio

Circa 4.000 aziende di servizi finanziari erano ad alto rischio default a causa del coronavirus prima ancora che la seconda ondata colpisse la Gran Bretagna.

L’Autorità per la Condotta Finanziaria (FCA), in un’indagine su 23.000 imprese ha rilevato che, alla fine di ottobre, 4.000 avevano una bassa resilienza finanziaria e affrontavano un rischio maggiore di fallimento.

Secondo la FCA, circa il 30% di queste imprese, che erano principalmente piccole imprese, aveva il potenziale di causare danni in caso di fallimento.

Lo studio ha dimostrato che gli intermediari assicurativi e i broker, i fornitori di sistemi di pagamento, emettitori di moneta elettronica e le società di gestione hanno subito un calo dei cosiddetti attivi liquidi, che è la chiave della loro resilienza in un momento di crisi.

Ha inoltre rivelato che più della metà – 59% – ha visto un impatto sul loro reddito netto dalla prima ondata della pandemia e del blocco, di cui il 72% si aspettava un impatto fino a un quarto.

L’indagine non ha riguardato le 1.500 imprese più grandi del settore, che sono regolamentate dalla Prudential Regulation Authority (PRA) della Banca d’Inghilterra.

I risultati del sondaggio arrivano dopo che un rapporto indipendente ha recentemente condannato la FCA per non aver adeguatamente regolamentato e supervisionato l’operazione mini-bond London Capital & Finance (LCF) prima di entrare in amministrazione, lasciando 11.600 investitori con perdite per 237 milioni di sterline.

Fonte: Guernsey Press

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.