Tassazione Bitcoin in Italia

Tassazione Bitcoin in Italia .

Con l’ Interpello 956-39/2018 presentato il 22 gennaio 2018 l’Agenzia delle Entrate ha finamente espresso la linea che intende seguire il legislatore nella tassazione dei bitcoin e delle criptovalute in Italia .

Benchè ogni interpello abbia valore ufficiale solo per chi l’ha proposto ,e solo in riferimento ai fatti descritti , possiamo già trarre alcune linee guida interessanti sulla tassazione dei bitcoin in Italia.

La tassazione si gioca su tre variabili fondamentali : chi , dove , quanto .

Chi

Se ad operare nelle criptovalute è un privato cittadino ( persona fisica ) con attività non continuativa o svolta a livello professionale , questi non è sottoposto ad iva e tassazione ( vedere in seguito ulteriori punti da verificare ). Diverso il caso di un azienda o di un operatore professionale .

Dove

Gli scambi effettuati su exchange ,o tramite scambi diretti ( local bitcoin ) tra utenti ,rientrano nella cessione a pronti di valuta digitale . La plusvalenza quindi ( se persona fisica ,non professionista ) non è tassabile .

Al contrario una compravendita effettuata su piattaforma di trading ( es Plus500 ) sarà assogettata a tassazione del 26 % in quanto basata su compravendita di strumenti finanziari  . Come capire se si opera con valuta o strumento finanziario ? Semplice , se si acquista valuta questa potrà essere liberamente trasferita ad altro portafoglio  online/offline ; lo strumento finanziario no . Di base il funzionamento è simile al forex .

Quanto

Portafogli virtuali che non mantengono un saldo superiore ai 51.645,69  euro per almeno sette giorni lavorativi consecutivi non sono considerati attività speculative . Superata questa soglia si rientra nell’attività speculativa professionale e si è soggetti ad imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze realizzate secondo il criterio L.I.F.O ed il costo deve essere documentato dal contribuente .

Fonte : Interpello – Coinlex

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