società di comodosocietà di comodo

I membri del Parlamento europeo hanno adottato il parere sulla proposta di legge della Commissione europea che mira a ridurre l’utilizzo di società di comodo a fini fiscali.

La proposta della Commissione stabilisce i criteri per determinare se una società di comodo è utilizzata per l’elusione fiscale, le sanzioni che ne derivano e gli obblighi di rendicontazione.

Nel loro parere, gli eurodeputati hanno modificato la proposta della Commissione, in particolare abbassando leggermente le soglie al di sotto delle quali una società è esente dagli obblighi di rendicontazione previsti dalla direttiva e prevedendo sanzioni anche per le società con ricavi bassi o nulli.

Hanno inoltre dichiarato che le società soggette agli obblighi di rendicontazione dovrebbero essere obbligate a fornire informazioni più dettagliate relative alle loro attività ed alla loro proprietà.

Per consentire una migliore distinzione tra le società di comodo legittime e quelle esistenti a soli fini fiscali, i deputati hanno anche modificato i requisiti di condivisione delle informazioni tra gli Stati membri per garantire una migliore qualità e completezza dei dati scambiati.

Per quanto riguarda specificamente le sanzioni, i deputati hanno dichiarato che queste dovrebbero ammontare ad un minimo del due per cento delle entrate di un’impresa nell’anno fiscale in questione in caso di mancata dichiarazione corretta e al quattro per cento delle entrate in caso di dichiarazioni false. 

Nel caso in cui i ricavi siano pari a zero o inferiori a una soglia stabilita dall’autorità fiscale nazionale, la sanzione dovrebbe basarsi sul patrimonio totale dell’impresa.

Dopo il voto, la relatrice Lídia Pereira ha dichiarato: “Con il voto sulla Direttiva UNSHELL, il Parlamento segnala il suo impegno nella lotta all’evasione fiscale e alla pianificazione fiscale aggressiva. È fondamentale distinguere tra una società reale e un’entità di comodo utilizzata solo per evitare gli obblighi fiscali. Con questo parere definiamo chiari criteri minimi di sostanza economica, un elenco proporzionato di obblighi di rendicontazione, una serie equilibrata di esenzioni, chiare conseguenze per l’uso improprio di entità di comodo e una sanzione dissuasiva. Ci auguriamo che questo parere del Parlamento porti il Consiglio a una decisione proporzionata, ambiziosa e lungimirante”.

Il parere sarà ora trasmesso al Consiglio dell’UE affinché lo esamini in sede di adozione della direttiva.

Una volta, e se approvata, la direttiva andrà poi recepita dagli Stati membri. A differenza dei regolamenti, che trovano applicazione diretta ed immediata, le direttive impongono dei risultati ai quali gli stati devono pervenire con legislazione propria. 

Il processo di recepimento della nuova normativa è quindi molto più lungo, dovendo passare attraverso l’iter legislativo nazionale. 

Fonte: transferpricingnews.com

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.