Il regime fiscale maltese per i residenti autosufficienti è stato ideato per attirare individui benestanti e pensionati che desiderano trasferirsi a Malta senza dover necessariamente lavorare. Per qualificarsi come residente autosufficiente, un individuo deve dimostrare di avere risorse finanziarie sufficienti per mantenersi senza dover lavorare a Malta.
Questo può includere pensioni, rendite da investimenti o altre fonti di reddito stabili.
Inoltre, è necessario avere un’assicurazione sanitaria privata che copra tutte le spese mediche a Malta e possedere o affittare una residenza adeguata sull’isola.
Ma cosa significa esattamente avere una residenza adeguata?
Innanzitutto, bisogna avere un’abitazione stabile, che può essere di proprietà o in affitto.
È importante che l’immobile acquistato sia di un valore congruo, adeguato a una persona autosufficiente. In altre parole, non dovrebbe essere una proprietà di dimensioni o standard inferiori a quanto ci si aspetterebbe per un buon tenore di vita.
Se invece si opta per l’affitto, il contratto deve essere valido e registrato, generalmente di almeno un anno. Anche il canone di affitto deve rispecchiare i prezzi di mercato per una residenza adeguata e non essere simbolico. L’immobile deve essere sufficientemente spazioso per l’individuo e, se necessario, per i familiari a carico, garantendo comfort e privacy.
La casa deve essere in buone condizioni, abitabile e dotata delle necessarie infrastrutture e servizi essenziali, come acqua potabile, elettricità e impianti sanitari adeguati.
Non basta solo avere una casa, ma questa deve garantire un buon livello di qualità della vita.
Trattamento fiscale
Malta offre un regime fiscale molto vantaggioso per i residenti non domiciliati, un aspetto che può risultare particolarmente interessante per un espatriato italiano. I residenti non domiciliati a Malta sono tassati solo sui redditi derivanti da Malta e sui redditi esteri che vengono trasferiti a Malta. In altre parole, i redditi generati all’estero che non vengono trasferiti a Malta non sono soggetti a tassazione maltese.
Le aliquote fiscali a Malta per i redditi personali trasferiti sono progressive, variando dallo 0% al 35%.
Per quanto riguarda le plusvalenze, Malta prevede un’esenzione fiscale per quelle derivanti dalla vendita di partecipazioni qualificate detenute per almeno 183 giorni. Inoltre, le plusvalenze generate all’estero che non vengono trasferite a Malta non sono tassate.
Se un residente autosufficiente a Malta amministra una società estera senza attività economiche sull’isola, la questione di come questa attività sia tassata può essere piuttosto complessa. Tutto dipende dalla natura del ruolo svolto e dal tipo di reddito generato.
Questa parte verrà approfondita nel prossimo articolo che pubblicherò.
Per un italiano che decide di trasferirsi a Malta, è importante considerare la questione della doppia residenza fiscale per evitare la doppia imposizione. Fortunatamente, Italia e Malta hanno un trattato contro la doppia imposizione che può aiutare a mitigare questo rischio. Una pianificazione fiscale attenta è essenziale per ottimizzare i benefici del regime fiscale maltese, inclusa la gestione delle remittance e la strutturazione delle attività economiche e degli investimenti.
Ad esempio, supponiamo che un espatriato italiano abbia un portafoglio di investimenti internazionali e una pensione privata. Trasferendosi a Malta come residente autosufficiente, i redditi da investimenti rimarranno non tassati a Malta se non trasferiti nel paese. La pensione privata potrebbe essere tassata a Malta se trasferita, ma l’aliquota applicabile potrebbe essere inferiore rispetto a quella italiana. Una corretta pianificazione fiscale potrebbe ridurre significativamente il carico fiscale complessivo, sfruttando il regime di tassazione su base remittance.