Regno Unito Black List

Il Parlamento Europeo potrebbe valutare l’inserimento del Regno Unito nella black list dei paradisi fiscali.

In un parere sull’accordo commerciale post-Brexit dello scorso dicembre, la commissione affari economici del Parlamento europeo ha affermato di temere l’impatto di una diversa legislazione fiscale societaria nel Regno Unito.

Nel rapporto si chiede anche al Regno Unito di informare le autorità di vigilanza bancaria dell’UE con largo anticipo prima di apportare modifiche alle regole del settore finanziario.

Secondo la presidente del comitato Irene Tinagli i paesi dell’UE dovrebbero usare tutti gli strumenti che hanno per proteggere le loro entrate fiscali, tenendo conto del fatto che il Regno Unito è ora un paese terzo.

L’attuale black list dell’UE contiene 12 paesi, principalmente isole dei Caraibi e del Pacifico come Anguilla, British Virgin Islands, Barbados a cui potrebbe presto aggiungersi il Regno Unito.

La lista elenca i paesi non UE che non rispettano gli standard sul contrasto all’evasione fiscale, l’elusione e il riciclaggio di denaro.

I paesi dell’UE non sono inclusi, anche se i deputati vorrebbero che lo fossero.

Il mese scorso infatti il Parlamento ha definito l’Irlanda come “paradiso fiscale” in un rapporto che è stato votato da una massiccia maggioranza.

Il cancelliere Rishi Sunak ha anche suggerito che il Regno Unito potrebbe fare un “Big Bang 2.0” sulla deregolamentazione finanziaria.

Questo era già in parte preannunciato subito dopo il voto sulla Brexit, in cui si ipotizzava un forte ritorno al liberismo ed alla derogalementazione con un contemporaneo rafforzamento dei rapporti tra Regno Unito e territori d’oltre mare. 

Interessanti opportunità potrebbero quindi aprirsi per il tax planning! 

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Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.