gibilterra dac6

Gibilterra ha seguito l’esempio del Regno Unito ritirandosi dalla direttiva sulla cooperazione amministrativa, la meglio conosciuta DAC6.

La DAC6, adottata nel maggio 2018, richiede agli intermediari come consulenti fiscali, commercialisti e avvocati di segnalare alla loro autorità fiscale nazionale qualsiasi schema di pianificazione fiscale trans-frontaliera in cui sono coinvolti, se lo schema porta “segni distintivi” di pianificazione aggressiva. 

Gli Stati membri e le giurisdizioni non membri che hanno adottato la DAC6, devono scambiare queste informazioni attraverso un database centrale. L’inizio del reporting era originariamente previsto per luglio 2020, anche se la pandemia COVID-19 ha forzato un rinvio.

Tuttavia, il 1° gennaio 2021, dopo la fine del periodo di transizione della Brexit, il Regno Unito ha annunciato la cancellazione di quasi tutta la sua prevista implementazione della DAC6, compresa la maggior parte dei più controversi “segni distintivi” già citati.

Gibilterra, che a differenza di tutti gli altri territori britannici d’oltremare faceva parte dell’Unione Europea (UE), ha seguito l’esempio UK della DAC6. 

Il 21 gennaio, ha pubblicato l’Income Tax Act 2010 (Amendment) (EU Exit) Regulations 2021, duplicando le disposizioni del corrispondente strumento statutario britannico emanato all’inizio di questo mese.

Come il Regno Unito, richiederà la segnalazione solo di accordi intesi ad eludere le segnalazione secondo il Common Reporting Standard (CRS), o a nascondere la proprietà di strutture offshore. 

La mossa di Gibilterra rimuoverà gli elementi del DAC6, incluso il regime di sanzioni ed il rischio di sovra-segnalazione.

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Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.