fusione transfrontaliera
fusione transfrontaliera

Sentiamo spesso parlare di Fusione Transfrontaliera come di uno strumento atto a risolvere situazioni societarie particolarmente “difficili”.

Vedremo di commentare un caso reale, le cui informazioni sono tratte da documenti pubblicati presso la Camera di Commercio riguardo la Fusione Transfrontaliera di una S.R.L. Italiana. Per motivi di riservatezza useremo nomi fittizi, nonostante – lo ripeto – tutte le informazioni siano reperibili online. Ci baseremo ovviamente solo ed esclusivamente su tali informazioni; non potendo contare su altre notizie la conclusione finale andrà quindi letta come un ipotesi, pur se molto realistica.

Le parti

  • Alpha S.R.L
  • Beta Holding S.R.L
  • Delta LLC, società di diritto US registrata in Delaware.

Alpha è detenuta al 100% da Beta. Delta LLC è titolare di tutte le quote di Beta Holding.

Fusione Transfrontaliera

Definizione: la transfrontaliera è una fusione di società costituite in almeno due Paesi diversi sotto differenti regimi legislativi.

In questo caso abbiamo due società di diritto italiano e una di diritto americano.

Inizialmente notiamo che Alpha viene fusa tramite incorporazione con Beta, tutti gli asset di Alpha divengono quindi proprietà dell’incorporante.

Successivamente Beta viene incorporata con Delta LLC tramite fusione internazionale siglata in US (sulla carta) e trascritta da notaio italiano .

Tutti gli asset di Beta passano ora a Delta LLC. A questo punto diviene molto semplice trasferire la proprietà in quanto lo Stato del Delaware non ha pubblici registri, e la cessione di una LLC non richiede particolari adempimenti (nessun atto o documento pubblico).

Sembrerebbe quindi una operazione ben fatta, in realtà vi sono dei punti che la rendono estremamente vulnerabile e sopratutto poco credibile.

Analisi e conclusioni.

Notiamo che il notaio ha giustamente verificato chi sia il titolare della Delaware (vedere in seguito). Sarebbe inoltre interessante sapere quale sia l’attività svolta da Alpha. Non dimentichiamo che si potrebbe profilare la stabile organizzazione (neanche tanto occulta) per la Delaware in quanto:

A) Socio unico e amministratore è il Sig. Pincopallo, cittadino italiano ivi residente.

B) L’intero oggetto sociale della Delaware è sito in Italia.

Di conseguenza abbiamo una società formalmente US (formata tra l’altro pochi mesi prima), ma che sostanzialmente opera ed è amministrata in Italia da soggetto residente (comunemente definita estero-vestizione). A fronte di una minima verifica sulla consistenza delle attività US, molto probabilmente risulterà chiaro che la LLC è una semplice costruzione di comodo (shell company), di conseguenza tutti gli atti potranno essere dichiarati nulli o quanto meno inefficaci per lo scopo prefissato. Ad esempio una simile operazione messa in atto per salvare delle proprietà dal fallimento aziendale risulterebbe del tutto inutile.

A livello di tassazione la LLC sarà “riportata” in Italia.

Quindi, a mio avviso, pur se ben fatta la parte notarile/legale, mi aspetto sorprese lato fiscale/tributario. – Leggasi visita della Guardia di Finanza –

Qualche probabilità in più di rendere credibile il tutto la si avrebbe utilizzando ad esempio (rimanendo in US) una LLC “datata”(shelf company), con ufficio reale, numeri di telefono e rappresentata da amministratore locale (o quanto meno non residente in Italia).



Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.