espatriare

Vorrei espatriare, lasciare l’Italia. Dove potrei andare? 

Questa domanda mi è stata posta una infinità di volte e non è facile rispondere. Troppi fattori, specie personali, possono influenzare la scelta. 

Va subito chiarito un punto: espatriare significa lasciare il proprio paese per trasferirsi altrove. Significa quindi abbandonare diritti e doveri relativi al nostro paese di origine, quali ad esempio l’assistenza sanitaria gratuita. 

Significa cancellarsi dagli elenchi della popolazione residente ed iscriversi AIRE, altrimenti continuerai a rimanere fiscalmente residente in Italia. 

Espatriare non significa quindi fare il turista in Spagna o a Bali mantenendo la residenza in Italia. 

Le categorie di espatriati sono sostanzialmente tre: pensionati (inteso come chiunque possa vivere senza lavorare), individui in cerca di lavoro, ed infine imprenditori e liberi professionisti. 

L’espatriato può infine essere un singolo individuo o un gruppo famigliare. 

Tutte queste categorie, incrociate tra loro, portano a diverse esigenze e diverse soluzioni. Ciò che può andare bene per il singolo economicamente autosufficiente, non è detto possa soddisfare l’imprenditore con moglie e figli minori al seguito. 

Indipendentemente dalla tua posizione, il primo passo che devi compiere è quello di analizzare in maniera approfondita la tua situazione attuale, da residente italiano. 

E no, non basta confrontare le aliquote fiscali. 

Trasferirsi all’interno dell’Europa non rappresenta una grande difficoltà. Grazie alla libertà di movimento garantita dai Trattati chiunque può iniziare una nuova vita in Austria, Germania, Francia o qualsiasi altra paese comunitario. 

All’interno dell’Europa ci troveremo quasi sempre con un welfare decente.

Diverso il caso se si decide per un cambiamento più drastico, verso una nazione extra-UE, magari a bassa o nulla tassazione come gli Emirati Arabi Uniti, Bahamas, Cayman Islands ( ma anche Stati Uniti ad esempio, pur non essendo un paradiso fiscale)

In questi paesi a fronte di una minore o nulla tassazione i servizi offerti gratuitamente dallo stato sono inferiori, sia in quantità che qualità. 

In genere questi servizi, ove offerti gratuitamente, sono riservati ai cittadini e non agli espatriati. 

Dovrai quindi stimare e valutare il costo di alcuni servizi che attualmente non paghi:

– Assistenza sanitaria.  In Italia abbiamo assistenza sanitaria gratuita. 

Avrai bisogno di una assicurazione medica adeguata che copra te ed i tuoi eventuali famigliari a carico.

Il costo di tale polizza varia al variare dell’età e del quadro clinico degli assicurati. Più si invecchia, più si paga. 

Devi inoltre tenere presente che eventuali patologie pregresse o esistenti possono influire pesantemente sul costo finale, arrivando in casi più gravi all’impossibilità di assicurarsi. 

Previdenza sociale.  Sì lo so, chi oggi lavora difficilmente vedrà un domani una pensione dignitosa. 

Resta comunque il fatto che esiste. 

Come per l’assistenza sanitaria solitamente i paesi a bassa tassazione non prevedono forme di pensione di anzianità. Se sei un imprenditore dovrai prevedere una copertura privata. 

Istruzione. Se hai figli dovrai mettere in conto l’eventuale costo della scuola. 

Di nuovo, in molti paesi a bassa tassazione l’istruzione si paga.

Sicuramente troverai scuole pubbliche, ma in genere se cerchi un’istruzione di qualità e riconosciuta all’estero, dovrai rivolgerti al settore privato. 

Per darti una cifra molto indicativa una famiglia di tre persone con età comprese tra 15 e 50 anni dovrà mettere in conto circa 30-35.000 Euro l’anno per coprire di tasca propria queste tre voci. 

Per valutare la convenienza di un eventuale trasferimento questi costi li dovrai scorporare da quanto versi attualmente in Italia, o ti ritroverai con una stima falsata. 

Fintanto che i costi di assistenza sanitaria + previdenza + istruzione superano il risparmio fiscale ottenuto, non ti conviene prendere in considerazione certe mete esotiche. 

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.