Europa: grazie al DAC7 gli Stati membri scambieranno automaticamente informazioni sui redditi dei venditori presenti sulle piattaforme digitali a partire dal 2023.
In una videoconferenza dei ministri dell’economia e delle finanze dell’UE (ECOFIN) il 1° dicembre 2020, i ministri hanno discusso un accordo raggiunto a livello tecnico sulle modifiche alla direttiva del Consiglio Europeo sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (DAC7).
In base alle nuove norme, a partire dal 2023 le autorità fiscali degli Stati membri si scambieranno automaticamente informazioni sul reddito dei venditori presenti sulle piattaforme digitali, indipendentemente dal fatto che tali piattaforme si trovino o meno nell’UE. L’obiettivo è quello di prevenire l’evasione e l’elusione fiscale, favorendo così la parità di condizioni sul mercato.
Secondo la Commissione europea, queste regole dovrebbero consentire alle autorità nazionali di individuare le situazioni in cui è necessario intervenire. Le modifiche dovrebbero anche ridurre l’onere amministrativo per le piattaforme stesse, che spesso devono far fronte a diversi requisiti nazionali di rendicontazione.
Il DAC7 mira inoltre a migliorare lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità fiscali.
Diventerà più facile ottenere informazioni su gruppi di contribuenti e saranno migliorate le regole per effettuare controlli simultanei e per consentire ai funzionari governativi di essere presenti in un altro Stato membro durante un’indagine.
Il DAC7 fornirà inoltre un quadro di riferimento per le autorità competenti di due o più Stati membri per condurre audit congiunti, che dovranno essere operativi negli Stati membri al più tardi a partire dal 2024.
Olaf Scholz, ministro federale delle finanze tedesco, che detiene la presidenza di turno del Consiglio, ha dichiarato: “L’economia digitale sta creando nuove sfide per le amministrazioni fiscali, in particolare quando i servizi sono offerti a livello transfrontaliero. Le nuove regole sulla cooperazione amministrativa offriranno agli Stati membri strumenti importanti per garantire che i venditori digitali paghino la loro giusta quota di tasse. Si tratta di un importante passo avanti per adattare le nostre regole all’economia digitale e migliorare la lotta contro la frode iva e l’evasione fiscale”.
Il Consiglio dovrebbe adottare la direttiva nelle prossime settimane, una volta ricevuti i pareri del Parlamento Europeo e del Comitato Economico e Sociale Europeo e dopo la revisione giuridico-linguistica del testo.
Da quando è stata adottata, la direttiva originaria 2011/16/UE è stata modificata più volte, per includere informazioni sui conti finanziari, sulle regole fiscali e sulla proprietà effettiva, sugli accordi transfrontalieri da notificare e ora sulle piattaforme digitali.
La settimana scorsa la Commissione ha inoltre pubblicato delle proposte per estendere il campo di applicazione della direttiva per includere i cripto-assets e la moneta elettronica (DAC8).
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