Il credit score è un concetto fondamentale per chi vive negli Stati Uniti, ma è ancora poco noto in Italia. Questo articolo si propone di chiarire cosa sia il credit score, come funzioni, come si costruisca e quali fattori lo influenzino. Inoltre, approfondiremo il ruolo storico che il basso credit score legato ai mutui subprime ha avuto nella crisi finanziaria del 2007-2008. Infine, confronteremo questo sistema con quello italiano basato sulle segnalazioni CRIF.
Cos’è il Credit Score?
Il credit score è un punteggio numerico che rappresenta l’affidabilità creditizia di un individuo. Negli Stati Uniti, viene utilizzato dalle banche, dalle finanziarie e da altre istituzioni per valutare il rischio di concedere un prestito o una linea di credito. Il punteggio è calcolato utilizzando modelli specifici, il più noto dei quali è il modello FICO®, che assegna valori compresi tra 300 (Pessimo) e 850 (Eccellente).
Come Funziona il Credit Score?
Il credit score si basa su un’analisi dei comportamenti finanziari del soggetto, prendendo in considerazione variabili quali:
- Storico dei pagamenti (35%): Regolarità nel pagamento delle rate di prestiti o carte di credito.
- Ammontare del debito (30%): Rapporto tra il credito utilizzato e il credito disponibile.
- Lunghezza della storia creditizia (15%): Da quanto tempo il soggetto ha iniziato a utilizzare il credito.
- Tipologia di credito utilizzato (10%): Varietà di strumenti finanziari, come prestiti personali, mutui e carte di credito.
- Nuove richieste di credito (10%): Numero di richieste di prestito effettuate in un determinato periodo.
Come si Costruisce un Credit Score Positivo?
Ne ho già scritto nel precedente articolo, quindi brevemente possiamo dire che per costruire un buon credit score, è essenziale:
- Pagare puntualmente: Evitare ritardi nei pagamenti è cruciale.
- Mantenere un basso rapporto debito/credito: Utilizzare mediamente meno del 30% del credito disponibile e non superare mai per lunghi periodi l’80%
- Diversificare gli strumenti di credito: Avere esperienze con diverse tipologie di prestito.
- Limitare le richieste di credito: Non richiedere frequentemente nuove linee di credito, incluse carte di credito. Se vogliamo richiedere una nuova carta con migliori condizioni, è buona norma cercare di chiudere quelle che non utilizziamo.
Fattori che Influenzano il Credit Score
Oltre ai comportamenti sopra elencati, il credit score può essere influenzato negativamente da eventi quali:
- Insolvenze o fallimenti.
- Collezioni di crediti non saldati.
- Chiusura di conti con saldi non pagati, anche di pochi dollari.
Il Credit Score e la Crisi del 2007-2008
Un aspetto storico di grande rilievo è il ruolo che i credit score hanno avuto nella crisi finanziaria del 2007-2008. Negli anni precedenti alla crisi, molte istituzioni finanziarie negli Stati Uniti concessero mutui subprime a individui con basso credit score, considerati quindi ad alto rischio di insolvenza.
Per compensare il rischio, questi mutui richiedevano tassi di interesse più alti e condizioni meno favorevoli.
Molti mutui subprime utilizzavano formule di rimborso particolari, tra cui:
- Mutui a tasso iniziale basso (teaser rate): Prevedevano un tasso di interesse molto basso (spesso solo per i primi 2-5 anni), seguito da un aumento significativo del tasso in seguito.
- Mutui “interest-only”: Consentivano ai mutuatari di pagare solo gli interessi per un periodo iniziale (di solito 5-10 anni). Questo manteneva le rate basse, ma il capitale rimaneva invariato, accumulando un debito non ridotto.
- Mutui a tasso variabile (ARM): Combinavano una rata iniziale fissa (spesso bassa) con tassi successivamente variabili, che potevano aumentare rapidamente in base alle condizioni di mercato.
Queste formule, sebbene inizialmente accessibili, erano rischiose: molte famiglie non riuscivano a sostenere le rate quando gli interessi aumentavano o iniziavano a dover rimborsare anche il capitale.
Molti mutui subprime vennero inoltre cartolarizzati e venduti come titoli finanziari, alimentando un sistema di investimenti ad alto rischio. Quando il numero di insolvenze crebbe, il sistema collassò, causando una delle peggiori crisi economiche della storia moderna.
Confronto con il Sistema Italiano CRIF
Il sistema del credit score negli Stati Uniti e il sistema CRIF in Italia presentano differenze significative in termini di funzione, utilizzo e impatto sul consumatore.
1. Focus del sistema
- Stati Uniti (Credit Score): Il credit score è un sistema universale e positivo, che misura l’affidabilità creditizia di ogni individuo, sia che abbia una storia positiva che negativa. Include fattori come il rispetto delle scadenze, l’uso del credito e la varietà dei prestiti.
- Italia (CRIF e Centrale Rischi): Il sistema CRIF e la Centrale Rischi della Banca d’Italia sono strumenti orientati principalmente alla segnalazione di eventi negativi (ritardi, insolvenze, sofferenze). Non viene assegnato un punteggio universale e positivo, ma si tiene traccia delle anomalie creditizie.
2. Portata del sistema
- Credit Score (USA): Il sistema è utilizzato non solo da banche, ma anche da locatori di immobili, compagnie assicurative, datori di lavoro e persino operatori telefonici. Praticamente qualsiasi soggetto economico può consultare il punteggio per valutare il rischio di fare affari con una persona.
- CRIF (Italia): Il sistema è limitato alle banche e alle istituzioni finanziarie per verificare se un cliente è affidabile prima di concedere un prestito o un mutuo. Non è così ampiamente usato da altri settori.
3. Tipo di informazione
- Credit Score (USA): Il sistema raccoglie e valuta informazioni sia positive che negative. Ad esempio, anche pagamenti puntuali e un uso responsabile del credito migliorano il punteggio.
- CRIF (Italia): Si concentra prevalentemente sulle segnalazioni negative. Una volta che un debitore rientra nelle liste CRIF come cattivo pagatore, è difficile ottenere credito finché la segnalazione non viene rimossa (solitamente dopo 24-36 mesi dalla risoluzione del problema).
4. Trasparenza e accessibilità
- Credit Score (USA): Ogni cittadino può controllare gratuitamente il proprio credit score una volta all’anno tramite agenzie come Equifax, Experian e TransUnion. Anche le banche forniscono regolarmente aggiornamenti ai propri clienti.
- CRIF (Italia): È possibile richiedere l’accesso alle informazioni personali detenute da CRIF (o altre banche dati) tramite una richiesta specifica, ma non esiste un punteggio generale. La trasparenza è spesso percepita come minore rispetto al sistema americano.
5. Effetti sul consumatore
- Credit Score (USA): Una buona gestione del punteggio permette di ottenere migliori condizioni su mutui, prestiti e persino assicurazioni. D’altra parte, un punteggio basso può limitare le opportunità economiche in diversi settori.
- CRIF (Italia): Essere segnalati come cattivi pagatori ha conseguenze dirette sulle possibilità di accedere a credito futuro, ma non influenza altre aree della vita economica, come affitti o assicurazioni.
6. Differenza culturale
- Negli Stati Uniti, il sistema del credit score incentiva la costruzione di una storia creditizia attiva e positiva fin dalla giovane età. L’idea è che una gestione responsabile del debito sia una misura di affidabilità complessiva.
- In Italia, il sistema è più reattivo che proattivo: non costruire una storia creditizia non è penalizzante, ma avere segnalazioni negative è fortemente limitante.
Il credit score è un elemento chiave del sistema finanziario statunitense, influenzando la vita quotidiana dei cittadini e le decisioni economiche delle istituzioni. Comprendere come funziona e quali sono i fattori che lo influenzano è fondamentale per navigare il sistema finanziario statunitense. In Italia, il sistema CRIF si concentra più sulla prevenzione di rischi per le banche che sull’incoraggiamento di comportamenti virtuosi da parte dei consumatori, riflettendo un diverso approccio culturale e sistemico verso il credito.