commissione europea pianificazione fiscale

La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica su una proposta di direttiva contro i “facilitatori” che agevolano l’evasione fiscale e la “pianificazione fiscale aggressiva”.

Secondo l’Osservatorio Fiscale Europeo, alcuni operatori (Corporate Services Providers o CSP) “progettano, commercializzano e aiutano a creare strutture in Paesi terzi che erodono la base imponibile degli Stati membri attraverso l’evasione fiscale o la pianificazione fiscale aggressiva” (ma davvero?). 

Tali strutture possono utilizzare entità prive di sostanza minima per sfruttare le differenze tra i sistemi fiscali nazionali o i trattati fiscali. 

La nuova direttiva proposta mira a intensificare la lotta contro l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva, affrontando il ruolo dei facilitatori che creano queste strutture complesse e non trasparenti. 

La consultazione intende generare una serie di opzioni politiche che possono includere uno dei tre requisiti individuati. 

Il primo prevede che tutti gli agevolatori svolgano procedure di due-diligence dedicate per verificare se l’accordo o il regime che stanno agevolando porti all’evasione fiscale o alla pianificazione fiscale aggressiva. 

Ai CSP verrebbe vietato di contribuire alla creazione di strutture che facilitino l’evasione fiscale o la pianificazione fiscale aggressiva. (fidati)

La seconda opzione possibile è che la direttiva includa il divieto di agevolare l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva combinata con l’obbligo aggiuntivo per i CSP che forniscono consulenza o servizi di natura fiscale a contribuenti o residenti dell’UE di registrarsi in uno Stato membro dell’UE. (credici)

La terza opzione suggerita dalla consultazione è l’obbligo per tutti i facilitatori di seguire un codice di condotta che li obblighi a non facilitare l’evasione fiscale o la pianificazione fiscale aggressiva. (come no)

Oltre a queste opzioni, la CE intende sviluppare nuove misure per aumentare la trasparenza e combattere la possibile evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva legata agli investimenti dell’UE all’estero. 

Le persone fisiche e giuridiche dell’UE sarebbero tenute a dichiarare nella loro dichiarazione dei redditi annuale qualsiasi partecipazione superiore al 25% di azioni, diritti di voto, interessi di proprietà, partecipazioni al portatore o controllo attraverso altri mezzi in una società non quotata situata al di fuori dell’UE.

La Commissione Europea, che sta già consultando una nuova direttiva per combattere l’uso improprio delle società di comodo, prevede di adottare la direttiva contro la pianificazione fiscale aggressiva nel primo trimestre del 2023. La consultazione è aperta fino al 12 ottobre 2022. 

Stanno raschiando il fondo, letteralmente. 

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Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.