brexit riforma finanziaria

Il mese scorso il governo britannico ha presentato una proposta di legge di ampia portata sulla riforma dei servizi finanziari per sfruttare la riconquistata “libertà” di scrivere le proprie regole sul mercato dei capitali dopo l’uscita dall’Unione Europea.

L’approvazione di quella che è la più grande riforma del settore in due decenni è prevista per maggio 2023.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, Liz Truss, la candidata a diventare il prossimo primo ministro britannico, nell’ambito del disegno di legge darebbe ai ministri poteri di “call-in” per scavalcare le autorità di regolamentazione finanziaria come la Banca d’Inghilterra.

Con la Brexit la Gran Bretagna può ora scrivere le proprie regole finanziarie invece di dover applicare quelle concordate a livello comunitario. 

Ciò potrebbe consentire a Londra, il secondo centro finanziario più grande al mondo dopo New York, di attrarre e mantenere le attività, mentre affronta la nuova concorrenza di centri dell’UE come Amsterdam, Milano e Parigi.

Il Financial Services and Markets Bill si propone di conferire alla Bank of England (BoE), alla Financial Conduct Authority (FCA) e al ministero delle Finanze il potere di modificare le norme esistenti ereditate dall’Europa e di redigere una nuova regolamentazione che tenga il passo con i cambiamenti dei mercati e dei settori emergenti come ad esempio i criptoasset.

Il disegno di legge conferisce inoltre poteri per modificare le norme sul capitale delle assicurazioni, note in Europa come Solvency II, per rendere più veloce la quotazione in borsa di una società, per attirare più investitori al dettaglio e per ridurre le restrizioni sulla negoziazione over the counter (OTC).

Il ministero e i legislatori sostengono che, dati i poteri ampiamente accresciuti della BoE e della FCA nel fissare le regole in uno dei settori economici più importanti della Gran Bretagna, esse debbano essere maggiormente responsabili nei confronti del governo e del parlamento.

Incoraggiato dal settore, ma con l’opposizione della BoE, il disegno di legge contiene già un nuovo obiettivo secondario per la banca centrale e la FCA, che consiste nel sostenere formalmente la crescita e la competitività internazionale del settore finanziario, un compito simile a quello che hanno i regolatori di paesi come Australia, Singapore e Hong Kong.

Tuttavia, alcuni legislatori temono che il mandato aggiuntivo significhi un ritorno alla regolamentazione “light touch” che ha preceduto la crisi finanziaria globale di oltre dieci anni fa, quando le banche britanniche hanno dovuto essere salvate dai contribuenti.

Il Parlamento inizierà le delibere dettagliate sul disegno di legge in autunno, dopo l’insediamento del nuovo primo ministro, con l’approvazione finale entro maggio del prossimo anno.

Le modifiche effettive alle regole richiederanno tempo, poiché le autorità di regolamentazione dovranno prima presentare proposte formali da sottoporre a consultazione pubblica, che potrebbero richiedere molti mesi prima di essere attuate.

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Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.