Biden cripto-valute

Nella sua “Strategia di lotta alla corruzione” del 6 dicembre, l’amministrazione Biden ha evidenziato le aree da migliorare per frenare la corruzione e il finanziamento illecito, tra queste figura l’uso delle cripto-valute.

Tra le carenze in ambito anti-riciclaggio, generalmente incentrate sui mercati immobiliari e i paradisi fiscali offshore, l’amministrazione Biden ha citato l’uso dei beni digitali quale moneta di scambio.

“I progressi nella tecnologia digitale hanno migliorato drammaticamente l’efficienza, la convenienza e la portata delle alternative digitali al contante, ed hanno accelerato l’uso e il commercio dei beni digitali in tutto il mondo”, si legge nel rapporto rapporto. “Allo stesso tempo, i beni digitali sono stati utilizzati a sostegno di una varietà di attività illecite, tra cui il finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa, attacchi ransomware, traffico di esseri umani e narcotici, frode, corruzione ed evasione”.

Tuttavia, il rapporto non ha identificato specifiche azioni intraprese.

Il rapporto in generale si concentra su molte delle aree che l’amministrazione, in particolare il Tesoro, ha identificato come focolai principali di preoccupazione per i finanziamenti illeciti. 

Sia a causa della maggiore attenzione sulla dipendenza della corruzione dal sistema finanziario degli Stati Uniti, sia per il desiderio dell’amministrazione di espandere la sua base fiscale per finanziare la sua agenda, il team di Biden sta analizzando le perdite derivate dalle transazioni in cripto-valute.

La crittografia è apparsa sulla lista delle perdite fiscali percepite dall’amministrazione fin dai suoi primi mesi, con l’IRS che ha chiesto un cospicuo aumento dei finanziamenti per espandere la sua capacità di analisi della blockchain già a giugno dell’anno scorso.

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.