Antigua e Barbuda rimossa dalla Blacklist Fiscale dell’UE.
L’8 ottobre 2024, l’Unione Europea ha rimosso Antigua e Barbuda dalla lista nera delle giurisdizioni non cooperative per scopi fiscali, anche nota come “blacklist dei paradisi fiscali”. Questa decisione arriva a seguito di significative riforme fiscali implementate dal paese caraibico, che hanno convinto i 27 Stati membri dell’UE che la nazione stia ora rispettando gli standard internazionali di trasparenza fiscale e governance.
La rimozione di Antigua e Barbuda dalla blacklist rappresenta un passaggio cruciale per la sua economia, che dipende in larga misura dagli investimenti internazionali. Essere su tale lista comporta sanzioni che scoraggiano gli investitori stranieri, motivo per cui la revisione delle normative fiscali del paese era una priorità per il governo. Le riforme hanno riguardato principalmente la definizione dei beneficiari effettivi e l’adozione di nuovi standard per lo scambio automatico di informazioni fiscali.
Tuttavia, alcuni esperti ritengono che l’efficacia della blacklist dell’UE sia limitata, e che le riforme promosse da Antigua e Barbuda siano solo il primo passo. Organizzazioni come Oxfam hanno criticato la lista come poco incisiva, affermando che spesso paesi che dovrebbero essere inseriti nella lista vengono esclusi (ad esempio Lussemburgo e Malta).
La rimozione di Antigua e Barbuda dal gruppo delle giurisdizioni non cooperative contribuirà ad attrarre nuovi investimenti, migliorando il flusso di capitali verso il paese e favorendo il suo sviluppo economico. Questo è un passo importante per l’isola, la quale comunque non è mai rientrata tra i principali centri finanziari offshore tranne che per i programmi di cittadinanza economica.