Aliquota Minima Globale

Ora che il G20 ed il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno raggiunto un’intesa per un’aliquota fiscale minima globale di almeno il 15%, alcuni commentatori hanno ipotizzato che l’era dell’offshore e delle società tax free sia destinata a finire.

Tuttavia, un gruppo di esperti convocato venerdì dalla BVI Finance si è unito a un altro coro di voci che suggerisce che tali paure siano sostanzialmente esagerate.

La proposta  del G20 si basa su una soluzione a due pilastri ed è stata approvata a giugno dal G7 e questo mese dalla maggioranza delle giurisdizioni OCSE. 

Il primo pilastro mira a garantire una più equa distribuzione dei profitti e dei diritti di tassazione tra i paesi, mentre il secondo pilastro, quello più rilevante per le giurisdizioni offshore,  mira a stabilire un limite alla concorrenza fiscale attraverso l’introduzione di un’aliquota minima globale che i paesi possono utilizzare per proteggere le loro basi imponibili.

Con il nuovo accordo le multinazionali, compresi i colossi tecnologici come Amazon e Facebook, dovrebbero avere meno incentivi a de-localizzare in luoghi a bassa tassazione come l’Irlanda o i Paesi Bassi, dal momento che i loro profitti sarebbero tassati ad una aliquota minima indipendente dal Paese scelto. 

Tuttavia, BVI Finance ha sottolineato che tale accordo non costringe i paesi a imporre un’aliquota minima sulle società, ma permette loro di farlo senza doversi difendere da azioni legali presso la Corte internazionale di giustizia o dall’Organizzazione mondiale del commercio.

Inoltre le proposte non sono onnicomprensive. Le aziende con meno di 750 milioni di euro di fatturato non saranno colpite, e i paesi non hanno il diritto di imporre una tassa aggiuntiva contro queste imprese.

Le aziende colpite da questo accordo saranno una minima parte, circo un centinaio in tutto il mondo. Se calcoliamo che nelle varie giurisdizioni offshore vi sono centinaia di migliaia di società registrate, è facile intuire come questa nuova regolamentazione andrà a toccare solo di striscio l’economia ed i servizi offerti da questi Paesi. 

Il 99,99% delle società offshore non verranno minimamente sfiorate da cambiamenti fiscali.  

Le proposte sul tavolo non sono definitive, ma dovrebbero essere decise durante la riunione del G20 in ottobre.

Il Regno Unito, che ha la più bassa aliquota d’imposta sulle società nel G7 pari al 19 per cento, che nel 2023 salirà al 25 per cento, inizialmente era esitante verso l’accordo.

Da : https://www.bvibeacon.com/

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.