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L’Albania dovrà accantonare il progetto sulla cittadinanza economica  e preoccuparsi innanzi tutto di ridurre il riciclaggio di denaro e la corruzione, questo emerge dal rapporto sul Paese per il 2022 pubblicato giovedì dalla Commissione europea.

Il rapporto fornisce una panoramica dello stato di avanzamento del percorso di adesione all’UE, concentrandosi sugli sviluppi, i miglioramenti e le aree di preoccupazione degli ultimi 12 mesi.

Nel 2019 Exit.al ha scritto del piano del governo di offrire la cittadinanza albanese a stranieri facoltosi in cambio di investimenti nel Paese. 

L’idea è stata accantonata in seguito alla condanna della Commissione fino all’inizio di quest’anno, quando è stata approvata una legge che consente l’elaborazione delle domande da parte di una società terza.

Il rapporto afferma chiaramente che “l’Albania dovrebbe rinunciare allo sviluppo di un sistema di cittadinanza per gli investitori in quanto presenterebbe dei rischi, in quanto riguarda la sicurezza, il riciclaggio di denaro, l’evasione fiscale, il finanziamento del terrorismo, la corruzione e l’infiltrazione della criminalità organizzata e sarebbe incompatibile con le norme dell’UE”.

L’Albania è stata inoltre ammonita per la sua proposta di amnistia fiscale. 

Secondo la proposta, qualsiasi cittadino straniero o albanese può depositare nel sistema bancario albanese fino a 2 milioni di euro di denaro non dichiarato, godendo dell’immunità legale e di un’imposta del 5-10%.

Una precedente versione della legge era stata criticata dal FMI e dall’UE, mentre questa versione è stata oggetto di tese discussioni tra il governo, l’UE e diverse missioni diplomatiche a Tirana.

Il rapporto della Commissione afferma che una simile iniziativa potrebbe mettere a repentaglio i progressi compiuti nel campo del riciclaggio di denaro e sarebbe contraria al parere dell’UE e di Moneyval. 

Il rapporto rileva inoltre che l’Albania rimane nella lista grigia del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI).

Un’altra questione preoccupante è la libertà di espressione, su cui l’Albania non ha fatto progressi lo scorso anno, secondo la Commissione.

“L’intreccio di interessi commerciali e politici ha continuato a ostacolare l’indipendenza dei media e la qualità del giornalismo. La disinformazione, comprese le campagne diffamatorie, è frequente, soprattutto nei media online, di cui deve essere garantita l’autoregolamentazione”, si legge nel rapporto.

Secondo la Commissione, “resta importante garantire che i media abbiano accesso diretto e trasparente alle istituzioni governative e alle loro attività”; inoltre, “l’attività di regolamentazione dell’Autorità per i media audiovisivi (AMA) deve essere migliorata e l’indipendenza e le risorse delle emittenti pubbliche devono essere rafforzate”.

Di Andy

International Tax Planner and Offshore Services Provider.